Gsx-R: una sigla che scalda il cuore dei centauri
di Alfredo Di Costanzo
Dal 1985 la sigla Gsx R è per i centauri sinonimo di velocità, prestazioni elevate, alto contenuto tecnologico. Con questa serie la Suzuki ha rivoluzionato il concetto di moto stradale, perché per la prima volta il design, la potenza e la maneggevolezza sono al servizio prima della pista, poi dell’utilizzo quotidiano. Avere nel proprio garage una Gsx R significa poter ammirare un pezzo di storia non solo della casa di Hamamatsu, ma anche di quelle moto che hanno vinto tra i cordoli, ed emozionato tra i passi di montagna.
Insomma su
qualsiasi tipologia d’asfalto, l’adrenalina si unisce a performance
eccezionali.
A mio avviso
ancora oggi le Gsx R sono moto sportive nella loro forma più pura. Una versione
su tutte mi ha affascinato, la 1100 del 1990. La vidi la prima volta in un test
mandato in onda nel format Grand Prix, con tester Nico Cereghini: fu amore a
prima vista.
All’epoca avevo
solo sedici anni, e prima che il sentimento fosse ricambiato, ho dovuto
attendere fino al 2010. Il mio amico Antonino, grandissimo appassionato di
Sant’Agata dei due Golfi, un giorno mi chiama e mi dice: “Alfredo conosci
qualcuno cui potrebbe interessare la mia Suzuki?”…..Tra me e me pensai che
Antonino stava prendendomi in giro, perché la Gsx R rossa, nera e grigia che
possedeva era nuova.
Nonostante i
venti anni alle spalle, aveva solo 20000 Km, e sembrava uscita ieri dalla
fabbrica giapponese. Così colsi la palla al balzo, e la feci mia….. La prima
volta che salì in sella al mio vecchio amore, non nascondo d’essermi emozionato:
finalmente io e lei eravamo una cosa sola! Da allora con lei ho solo vissuto
uscite domenicali, perché ho deciso di frequentarla esclusivamente nei giorni di festa.
Quando entro nel garage per chiederle di accompagnarmi nei miei desideri
motociclistici, rimango sempre colpito dalla sua mole; grande ma al tempo
stesso elegante.
Nonostante gli
oltre quattro lustri alle ruote, il design sembra non subire lo scorrere del
tempo, perché ha linee scolpite dal vento. In sella la posizione è comoda,
quasi da gran turismo veloce.
In effetti la
Gsxr R del 1990 oggi può assecondare alla grande le esigenze di chi vuole un
mezzo veloce, sicuro ed affidabile per macinare migliaia di chilometri.
Il luccichio del
telaio in alluminio ricorda che si è alla guida di un predatore che aveva come
obiettivo unico sbranare i cordoli dei circuiti. Protagonista assoluto è il
quattro cilindri raffreddato ad aria ed olio. Le marce sono cinque, tutte dal
rapporto lungo. Silenzioso ai bassi regimi, al solo sfiorare della manopola, fa
scatenare i purosangue che si celano al suo interno.