E arriva anche il GP d’Australia, storicamente teatro di gare tiratissime ed avvincenti. Quest’anno ci si arriva con i due titoli più importanti già assegnati a Sepang, ma la cosa dovrebbe rendere le gare ancora più incerte. Lorenzo potrà infatti correre senza preoccupazioni di classifica, per farsi valere contro un Rossi ritrovato e i soliti Stoner, Dovizioso e Spies (che l’anno scorso, in Superbike, qui fece subito vedere di che pasta fosse fatto), e lo stesso, ce ne fosse mai stato bisogno, avverrà in Moto2. In 125, Marquez continuerà la sua lotta contro Terol ed Espargaro, su una pista che, paradossalmente, potrebbe amplificare ulteriormente il suo margine di vantaggio sui rivali.
Com’è andata l’anno scorso: Con Lorenzo autoeliminatosi alla prima curva (andò lungo, mandando per terra per l’ennesima volta l’incolpevole Hayden), restarono Rossi e Stoner a dare spettacolo a colpi di incredibili derapate al tornantino e all’ultima curva.
Alla fine fu l’australiano – che, come dicono gli avversari, a Phillip Island fa sempre la differenza – a prevalere; potete rivivere la gara sfogliando la nostra Photo Gallery. In 250, con una bellissima vittoria Simoncelli diede l’illusione di potersi confermare campione del mondo: Bautista volò a terra quando era secondo, e Aoyama si fece prendere dall’emozione non riuscendo ad andare oltre la settima posizione. In 125 Simon, approfittando dell’ennesimo errore di Smith, conquistò gara e titolo.
La pista: Veloce e paesaggisticamente splendido, il tracciato di Phillip Island è, come dice il nome stesso, ubicato sull’omonima isola, nelle vicinanze di Melbourne, stato di Victoria. La pista è considerata molto tecnica, con curvoni molto veloci e diversi passaggi che mettono in luce le doti di guida così come il bilanciamento generale della moto. Serve anche tanto motore, come vi dirà chiunque abbia avuto il privilegio di scaricare tutte le marce sul rettilineo del traguardo…